sabato 1 febbraio 2014

Comincia a correre /3 - La "non tabella" per iniziare

La corsa del mattino nel weekend: in due is megl che uan.
Stamattina non è nemmeno servita la sveglia. O meglio. La sveglia aveva le sembianze di un cucciolo umano che alle 7 del mattino ha scelto di iniziare la giornata. E il modo migliore, per lui, è quello di venire a giocare nel lettone di mamma e papà. L'altro cucciolo, una femmina, è rimasto ben protetto dietro le sbarre. Del lettino.

Resta il fatto che l'appuntamento con l'amico Renzo (altro papà che corre) era per le 9.45. Così c'era tutto il tempo di uscire, prendere il latte, un paio di focacce e preparare una bella colazione. Il trucco qui è quello di dire alla moglie "Avremmo fatto solo 10km ma visto che usciamo un po' prima...". Segnatevelo, funziona. Per la cronaca, anche io ho potuto mangiare con calma un bel toast: ottimo per il corretto rapporto tra proteine e carboidrati.

Quando si corre in due è difficile fare una corsa allenante al massimo per entrambi, a meno di non avere esattamente lo stesso ritmo. Ma poco importa. La piacevolezza della corsa con gli amici supera ogni desiderio di rispetto di tabella.

A proposito di tabella. Alcuni amici del blog mi chiedono le famose "tabelle per iniziare". Va bene. Solo che per iniziare servono le... "non tabelle".

Chiamo in causa il Professor Corsa, Enrico Arcelli. E' lui a spiegarci che la prima uscita di corsa va fatta dal medico. Anche se non  è obbligatorio, è molto meglio fare per prima cosa una visita dal medico sportivo, la stessa che serve per il rilascio del certificato medico agonistico. Utilissima per valutare a fondo la compatibilità dello stato di salute con la corsa.

Fatta? Bene. Ora, se avete meno di 40 anni fate una prima uscita di corsa di 15 minuti. Se ne avete più di 40, fatene 10. Poco? All'inizio sì. Ed è normale pensare "Ho impiegato più tempo a prepararmi e farmi la doccia...". A ogni uscita successiva, chi ha meno di 40 anni aggiunge 5 minuti. Chi ne ha più di 40, ne aggiunge 3. Non servono strumenti particolari, vi basta un cronometro.

A quale ritmo bisogna correre? Dice Arcelli "al ritmo che permetterebbe di raccontare una barzelletta". Per farlo, serve un po' più fiato di quanto se ne usa per rispondere a monosillabi. Significa, correte piano.

In breve, raggiungerete uscite da 40 minuti, che rappresentano un ottimo risultato per il neo runner.
E poi? E poi si inizia a ragionare per obiettivi. Tenendo presente l'unico, grande risultato da conseguire. Il piacere di correre.


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