Stavolta non parlo di papà che corrono. E neanche della corsa come passione, come corrozen, come maquantoèfigocorrereinmontagna.
Io sono un appassionato della corsa. Uno che ama la corsa. La adoro.
Adesso, guardate questo video.
Eliud Magut non è uno che corre per passione. E' un professionista. Uno di quelli reclutati in Kenia, dove, per ragioni fisiche, sono più dotati di altri nella corsa di fondo. Questi maratoneti corrono per scappare. Non dai leoni, ma dalla povertà.
Eliud, a Padova, correva per mantenere il terzo posto e portare a casa il premio di 600 euro.
E la crisi ipoglicemica (sì, fa impressione vederla, come tutte le crisi ipoglicemiche) che lo ha colpito a un km dall'arrivo, stava facendo sfumare quei 600 euro.
Non è che siano i soli soldi che prende un professionista: è "stipendiato" dalla squadra, di solito meno di un operaio italiano. Ma se non rende, la squadra può anche mollarlo.
E' una scelta, quella dei pro. Dura, certo. Ma sempre una scelta. Io non la discuto.
Discuto invece i paragoni idioti che ho sentito in questi giorni.
"Ecco a cosa porta correre troppo...".
"Vedi? Ormai nel tuo sport c'è esasperazione...".
"Carlo, forse è il momento di ripensare a quello che fai, no?".
No. E' solo il momento di piantarla con le stupidaggini. I problemi, nel podismo stradale e nei trail, ci sono, come è logico. Ma non sono la voglia di stingere i denti, che nulla ha a che fare con la crisi di Eliud. Sono il doping tra gli amatori (ho conosciuto gente capace di buttare giù 6 tachipirine da 1000 per farsi passare i dolori e ricoprirsi le gambe di voltaren), l'idea che una maratona o un trail si possano fare anche senza allenamento, il bisogno di fare 50, poi 100 e poi 300 km per dimostrare all'amico che fai più e meglio di lui.
Eliud non c'entra. Mi spiace molto per quello che gli è successo.
p.s. Una volta ho avuto anche io una crisi ipoglicemica così. Anzi, due volte. La prima sul Gran Col Ferret durante la mia prima The North Face Ultra Trail du Mont Blanc.
La seconda, al termine della Maratona di New York. Tagliato il traguardo, ho dato l'anello di fidanzamento a quella che sarebbe diventata mia moglie.
"Amore... questo.... è il... BLLLLEEEEEAAAHHH... Il tuo... BLLLLEEEAAAAHHHHH..."
"Grazie... è bellissimo... Dopo mi porti anche a cena?"
"BBBBBLLLLLEEEEAAAAAAHHHHHH... Magari dom... BBBBLLLEEEAAAAAHHH"...
p.p.s. Ha detto sì.
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