martedì 4 marzo 2014

Quando correre insegna ad ascoltare

Correndo si impara ad ascoltare. Anche il silenzio.

L'altro giorno ho incontrato una persona. Lasciamo stare le circostanze, non contano. Quello che conta è che abbiamo parlato. Di corsa. Anzi, ho parlato io: lei ha ascoltato. Mica vale poco, questo... 
Ascoltare è importante e difficile. Perché presuppone la voglia di farlo, l'attenzione, la capacità di capire e il desiderio di mettersi un po' da parte. Ascoltare davvero, secondo me, non è aspettare di prendere la parola. Non è che necessariamente dopo aver ascoltato, uno deve per forza dire la sua.

Correre insegna ad ascoltare. Ci sono un sacco di suoni, durante la corsa: il respiro, i passi, i rumori della città o della natura (meglio). Anche il silenzio intorno fa rumore. E poi, parlare col fiatone non è per niente facile.

La persona che ho incontrato mi ha ascoltato. Io le ho parlato dell'importanza di correre. Di cominciare ad andare a correre. E lei, che all'inizio era un po' arrabbiata, man mano mi sembrava che lo fosse di meno. Perché era arrabbiata? Mah. Certe persone sono arrabbiate col mondo. Era anche un po' triste: spesso gli arrabbiati col mondo, lo sono.

Così le ho detto che quando si va a correre, dopo si sta un po' meglio. La stanchezza della corsa rilassa, fa vedere meglio le cose. Lei non era mica convinta. Allora le ho detto che non si corre per avere un fisico sano. Quella è solo una conseguenza: si corre per star bene con la mente. A quel punto, pareva un po' più convinta.

- "E se piove?"
- "Non importa, quando corri sudi un sacco"
- "Ma se fa freddo?"
- "Ma non ho sempre la macchina..."
- "Inizia a correre davanti alla porta di casa: mica abiti in Autogrill"

Siamo andati avanti così per 5 minuti. Poi ha smesso di fare domande. Ha detto solo "Che entusiasmo!". Non so se inizierà a correre. Io ce l'ho messa tutta per convincerla. Perché credo che la farebbe star meglio.

ps Stasera è toccato a me ascoltare. E ho ricevuto parole importanti, inaspettate e impreviste, da chi, negli anni passati, mi ha soprattutto ascoltato. Grazie, Conte.

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