Abbigliamento "da salita pasquale":
maglia aderente, giacchino e testa coperta.
Le gambe non soffrono.
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Dopo un bel pranzo di Pasqua meglio stare in casa a riposare. Correre con la pancia troppo piena non è proprio indicato. L'uscita dopo un pasto luculliano non va fatta prima di 3, meglio 4 ore. Quindi, se vi siete alzati da tavola verso le 14, c'è solo il tempo per una uscita a cavallo dell'ora di cena (tra rientro, doccia...).
Quando uscite, anche la mattina dopo, andate con calma. Non esistono regole di compensazione: non è che se avete mangiato come un cinghiale il giorno prima dovete fare il doppio dei chilometri il giorno dopo. Anzi, vi esponete soltanto a un rischio di sovrallenamento (vuol dire più rischio infortuni).
Correre dopo il pranzo di Pasqua non è indicato: prima, invece, è fantastico. E i più mattutini usano la mattina di Pasqua per una uscita. Sì, io l'ho fatto. Ok, la moglie pensa che non ci sto con la testa. Ma si sbaglia. Va be.
Per tutti gli altri, il lunedì di Pasquetta è perfetto per un' uscita mattutina. E se siete in montagna o avete una collina nelle vicinanze, la cosa migliore è approfittarne per una bella sgambata in salita. Non è necessario correre: la camminata spedita è perfetta per costruire i muscoli delle cosce e allenare il cuore ai cambi di ritmo. Approfittate dei falsipiani e delle lievi discese per lasciar "filare" le gambe.
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Arrivati in cima, la colazione.
Le uova erano vere! E buonissime.
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Prima di tutto, alzatevi un'ora prima di uscire a correre e fate una colazione energetica e leggera. Un the con 3 o 4 fette biscottate con un velo di formaggio (tipo philadelphia) e marmellata o miele, vi forniscono carboidrati di pronto consumo e un po' di proteine per "tenere" la sazietà. Non serve mangiare di più: farete una bella colazione all'arrivo, o anche al ritorno.
Ora, l'abbigliamento. E' molto importante vestirsi "a cipolla", cioè con strati sovrapposti di vestiti. Prevedete che se salite anche solo di 700 o 800 metri la temperatura potrebbe essere anche 8 o 10 gradi meno della partenza. E potrebbe esserci vento. Quindi, è importante che abbiate una maglia tecnica aderente a contatto con la pelle: se ne trovano a pochi euro. Meglio ancora se ha il collo alto qualche centimetro, tipo mini lupetto. Sopra, un giacchino tecnico antivento: accessorio indispensabile e comodissimo. Durante la salita, infatti, non avrete freddo: il corpo produce tutto il calore che serve e potrete anche aprire il giacchino.
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Sì, davvero. Erano uova sode, buonissime.
Accompagnate al the con succo di mela,
erano un'accoppiata perfetta
di proteine e carboidrati.
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Se prevedete un ritorno in bus (o funivia...), portate uno zainetto con dentro soltanto una maglia di ricambio. Non ha peso e vi permette di cambiarvi per rientrare caldi e asciutti.
La regola base è sempre la solita: il freddo non è un problema durante la corsa, ancora meno se si va in salita. Diventa un enorme problema dopo la corsa. Quindi, a fine allenamento, la protezione del corpo deve essere scrupolosa.
La cosa migliore (e la più piacevole) è chiudere l'uscita in un bar, dove prendere un the caldo e mangiare qualcosa. Cosa? Quello che vi pare. In fondo, è festa no?


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