giovedì 19 giugno 2014

Lei e la corsa: la storia di un'amica runner

Sì, anche le donne corrono.
Incredibile, eh?
Mi ha scritto un'amica. Una cara amica. Una di quelle persone con cui parli pochissimo... ma che, chissà perché, ogni volta che le incontri senti un affetto un po' speciale. Per questo è una cara amica.
Come nella corsa, nei rapporti umani penso che le sensazioni contino molto più del cronometro.
Questo è quello che mi ha scritto, sulla sua esperienza di runner e di giovane (e grande!) donna.


"Ciao Carlo! Ti faccio una piccola premessa, giusto per capire meglio con chi hai a che fare: sono una pigra indomita, ho buttato più soldi in buone intenzioni che in attività reali. L'unica cosa che sia mai riuscita a portare avanti, ma solo per rispondere a un intreccio di passioni che vanno dall'Africa alla musica e dalla danza alla terra, è stata fino a ora la danza africana tradizionale.
Per il resto, fin da piccolissima, ho fatto di tutto: a cominciare dal nuoto fino all'equitazione. Da grande, per sconfiggere i chili di troppo, ho invece tentato di portare avanti qualsiasi cosa: palestra, acquagym, nuoto libero e non, trekking in montagna (più per passione che altro però, solo che la puoi fare solo ogni tanto se lavori), fino a trovare la mia danza che, oltre a tenermi in forma, mi ha rapito l'anima. Così via via fino a oggi.

Cos'è successo poi? Mi sono trasferita in Sicilia... come ben sai, la Sicilia oltre il mare, l'Etna, l'amore e la gente ha una grandissima tentazione: il cibo. Di danza africana invece ancora poco e niente, purtroppo. E così, già che son fatta a fisarmonica, a forza di cibo, vizi e serate etiliche, ho messo su 10 chili in 2 anni, poi ho smesso di pesarmi! Da almeno un anno dicevo a tutti che avrei cominciato a correre. Lo dicevo e lo dicevo ma non lo facevo mai. 

Guardavo gli altri prepararsi alla prova costume e io non riuscivo a togliermi dal pc, e se anche avessi avuto il tempo di farlo ero diventata bravissima a inventarmi giustificazioni campate in aria per rimandare. Una volta, apriti cielo, sono riuscita a uscire e a correre per mezz'ora. Un'altra sono riuscita ad andare a correre per 3 volte con un'amica. Poi, per un altro anno, ho continuato a raccontarmela.
Intanto gli altri si attivavano, qualcuno dimagriva, qualcun altro se ne infischiava, ma costantemente tutti gli amici mi prendevano in giro per la mia fantomatica attività fisica: "tanto domani vai a correre, no?"

Dentro di me sapevo che prima o poi ce l'avrei fatta. Sapevo anche che sarebbe bastato sconfiggere quel limite, quello in cui correre è noioso, per passare d'incanto al "correre è un'esigenza", e l'avrei fatta vedere io a tutti... Ma aspettando, aspettando, il momento pareva non arrivare proprio mai.
A un certo punto si erano pure stufati di prendermi in giro, tanto oramai avevano perso le speranze...

E arriviamo al presente: succede che è bastato che il mio fidanzato mi desse un motivo, uno di quelli seri, per non rimandare più.
Un giorno mi dice: "che dici, ci sposiamo?" E tutto, improvvisamente, si mette in marcia.

Dentro di me sapevo che la determinazione stavolta c'era, ma onestamente non avrei mai pensato che davvero il running potesse diventare una passione. 

Sono passata dal correre per rimettermi in forma al correre perché mi fa stare bene.
Sto meglio fisicamente, ho smesso di fumare e cerco di seguire un'alimentazione e delle abitudini più sane, ma non solo: sto meglio anche mentalmente.

La mia testa, le prime volte, era concentrata su quanto avevo corso e la fatica che stavo facendo. Ora corro e la mente vaga tra i mille pensieri che richiedono ordine, tra i ricordi che affiorano all'improvviso, sui panorami che per me sono sempre stati importanti, più sono portentosi più io mi calmo e trovo l'equilibrio. Poi la fatica si fa sentire e mi auto motivo dicendomi che almeno un giro in più di due giorni fa me lo devo. I muscoli ancora non sono all'altezza del fiato, ma ci arriveranno. 

E poi ci sono le spinte: tu e il tuo blog (che bella scoperta!) e, ovunque, sostegno e amici che hanno cominciato o che vorrebbero farlo. Mi si è aperto un mondo! E che bello poter condividere!

Così esco, trovo il tempo e lo trovo subito, perché adesso, di andare a correre, ne ho proprio voglia. Al punto addirittura di aver paura di quel male al ginocchio che mi sta venendo o di quelle settimane in cui non potrò proprio andarci e, soprattutto, al punto in cui mi rendo conto che non è nemmeno più importante quanti chili sto perdendo, basta che corro!"

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