Giù dal Monte Castelluzzo, guardando le Pale di San Martino. |
Certe storie, però, non vanno cancellate. Vanno fissate. Vanno, letteralmente, toccate con mano.
Cento anni fa il mondo era diverso. No, non perché non c'erano Facebook, i blog, i cellulari e Mac Donald's (la Cocacola c'era). Era diverso perché era in guerra.
Correndo alla ricerca di trincee. |
Un momento. La guerra. La Grande Guerra. Quella del quindicidiciotto, che però è iniziata il quattordici. Quella delle pietraie del Carso, del Piave. Quella delle trincee sulle Dolomiti.
Ci sono stato qualche giorno fa, per un trekking di tre giorni. E ho scoperto Dolomiti Super Summer, un sistema favoloso per godersi le vacanze sulle montagne tra sport, passeggiate, cibo fantastico, comodità per la famiglia... E corsa.
Solo che correre qui è davvero un po' diverso.
Ecco quello che si vede da una feritoia di trincea. |
Guardo una medaglia austriaca. C'è ancora qualche traccia di colore. Allora la Grande Guerra non è tutta in bianco e nero o color ruggine. Incredibile, non l'avrei mai detto.
La birra, dopo la corsa. |
Il Monte Castelluzzo. Proprio bello, con la vetta da raggiungere attraverso un sentiero non difficile. "Aspetta a salire. Passa di là e scendi quelle scalette nella pietra". Così ha detto la guida. E io ho fatto come ha detto. Un cunicolo. Una grotta. Sassi aspri, che se ci appoggi troppo la mano ti levano la pelle come una carta vetrata. Una feritoia che taglia la montagna. E la guida lì, dietro di me, a dirmi che da quella feritoia usciva un fucile. Vuol dire che dietro c'era un tizio che lo teneva in mano.
E in inverno, si scaldava come si poteva. Senza mai togliere i vestiti, coi peli che ci crescevano in mezzo e la pelle divorata dalle pulci. Ah. E a me da fastidio un'etichetta della maglietta, così spiego come fare a levarla senza sgualcire il tessuto. Punti di vista.
Dentro una trincea. |
La sera c'è tutto il meglio della convivialità, col vino, i salumi, i tortelli, la carne arrosto...
Il giorno dopo, si sale verso i Laghi di Lusia. E il sentiero attrezzato del Gronton. No, non è possibile. Abbarbicati, attaccati penso anche con le unghie alla roccia, stavano gli austriaci. Che si facevano baracche con le assi sopra e la montagna di fianco. E che hanno scavato la roccia per ricavare la scala che sto usando io, con lo zaino tecnico e il gilet Windstopper.
Salendo per il sentiero attrezzato del Gronton. |
Scendiamo. E gli amici (perché sì, i compagni diventano amici, è quasi inevitabile) mi chiedono "Ma si può correre giù da questa discesa?". Sì, si può. Ma adesso non conta. Sto pensando ai soldati che guardavano il panorama con occhi diversi dai miei. Avevano la mia età? No, penso fossero più giovani.
Uno dei laghi di Lusia. Ghiacciato. |
Mi guardo intorno ed è tutto così bello.
E' ora di tornare a casa. E' ora di far tornare la Guerra una cosa che sta nei libri, al massimo con qualche foto in bianco e nero. Solo che non mi è più possibile.
Il ghiacciaio della Marmolada. |
Filo spinato in una trincea. |
Qualcosa che ha 100 anni l'anno prossimo. Ma che, purtroppo, ti sembra più lontano degli Assiri e i Babilonesi.
p.s. Dolomiti Super Summer è un modo fantastico per vivere le vacanze in montagna. Per sapere come funziona, ti consiglio l'ottimo resoconto di Andrea Bonetti, giornalista di Mountain Blog.
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