sabato 29 novembre 2014

Perché corro 100 km in montagna

In vetta al Corno del Renon.
Carlo, ma perché corri per 100 chilometri in montagna? Me lo sento dire da quando ho iniziato, nel 2006. L'ho fatto quasi senza volerlo. E mi sono ritrovato a prepararmi per la mia prima Maratona di New York, in sei mesi.

Nello stesso anno, ho scoperto che si correva anche in montagna. Sul Monte Bianco.

Prima di continuare a leggere, un avvertimento. Qui non ci sono consigli, trucchi o test. Qui vi racconto un po' di me, giusto perché, proprio oggi, mi hanno chiesto per l'ennesima volta "Perché corri?". Di solito, non me la prendo. Ma stavolta la persona che mi ha fatto la domanda ha tirato fuori uno di quei sorrisi del tipo tantoamenonpiaceanzisecondomeèdapirlasifafaticaperniente.

Se non vi interessa, non continuate a leggere sotto la foto. Perdereste tempo.



Mi sono presentato a Chamonix alle 2 di notte, a 8 ore dalla partenza. Le scarpe le avevo comprate alle 17 dello stesso pomeriggio. Non sapevo dove si correva. Non sapevo come vestirmi. Non sapevo quanta fatica avrei fatto. Non sapevo che avrei vomitato due volte salendo lungo il Gran Col Ferret.





Quando mi sono ritirato, a Champex Lac, sapevo però benissimo una cosa. Che non avrei più smesso.

Non ero uno sportivo. Non lo sono mai stato. Mangiavo almeno due piatti di pasta a mezzogiorno e sera, più spesso tre. Passavo dal letto al divano, alla macchina, alla scrivania, all'happy hour. Spesso, coi colleghi, cenavo all'aperitivo: mohijto e roba al bancone. Pesavo 86 chili su 176 cm d'altezza. 

Adesso seguo l'alimentazione Zona. Peso 68 chili. Mangio di tutto, bilanciando le calorie di carboidrati, proteine e grassi nella misura del 40, 30 e 30%. 

Quando non sono sotto allenamento per una gara, corro dai 40 ai 50 km la settimana. Che diventano 60, 70 o 80 nell'approssimarsi di un'Ultra Trail.

La maggior parte di questi chilometri li corro in montagna, intorno a Bolzano.

Ho due figli. E ce la metto tutta per conciliare famiglia e allenamenti.
Mi sveglio alle 6, in inverno e in estate. Corro per 8 o 10 km, torno, faccio la doccia, preparo la colazione, porto un cucciolo all'asilo e poi inizio a lavorare.

Il sabato e/o la domenica mattina, corro un po' di più. In montagna.

Penso che sia bello svegliarsi presto.
Penso che sia bello vestirsi di più se fa freddo.
Uscire quando tutti dormono.
Fare i primi passi quando ti si condensa il fiato davanti.
Quando è buio e devi usare la lampada frontale.
Mi piace fare fatica.
Mi piace fare la salita.
Mi piace quando arrivo sulla montagna.
Mi piace girarmi e tornare indietro.
Mi piace scegliere i passi tra i sassi, stando attento a non farmi male.
Mi piace la musica che mettono prima della partenza della CCC all'Ultra Trail du Mont Blanc.
Mi piace correre nel bosco.
Mi piace correre quando piove.
Mi piace correre quando nevica.
Mi piace correre sulla neve.
Mi piace tornare a casa dai cuccioli e preparare la colazione.
Mi piace che mio figlio mi dica "Ciao papà! Hai corso?" manco fossi la Cristoforetti scesa dalla ISS.
Mi piace anche passare davanti al bar sotto casa e vedere quelli col caffè e la sigaretta (fuori) che mi guardano.

Corro perché mi piace. Penso anche che mi faccia bene. Certo, a volte ho qualche acciacco. Mi curo, stringo i denti e vado avanti.

A voi non piace correre? Secondo me, avete torto. 
Non voglio e non posso farci niente per cambiarvi la testa, casomai voleste essere convinti.

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