lunedì 25 agosto 2014

Inizia la The North Face Ultra Trail du Mont Blanc: LIVE in TV

Oggi alle 17.30 inizia la prima gara della The Norh Face Ultra Trail du Mont Blanc, la Petit Trotte à Leon. E mancano 4 giorni alla partenza della Courmayeur - Champex - Chamonix: che per Renzo Zanetti e me sarà la Corsa degli Ultra Papà.

Qui sotto, il collegamento LIVE con la Ultra Trail Du Mont Blanc Web TV
Il post continua sotto il video.


UTMB® Live 2014 - English di UltraTrailMontBlanc

Sì, perché essere un papà e un ultramaratoneta è possibile. Non che non si faccia fatica, ma si può.
Sabato, per esempio, è stato un appuntamento importante: l'ultimo lungo di corsa. Quella distanza che, quando la fai, chiudi l'allenamento per un trail di quelli importanti.





In vetta al Corno del Renon: tre strati di vestiti per la discesa.
Quest'anno, affronto con Renzo il Monte Bianco. Cento chilometri e 6500 metri di dislivello, da compiere in un tempo massimo di 26 ore e mezza. Obiettivo? Arrivare in fondo (magari in una ventina di ore).

Sabato ho affrontato il Corno del Renon, sopra a Bolzano: 23 km l'andata, tutta in salita. Poi, ovviamente, bisogna tornare. Sono partito alle 6 del mattino, con le prime luci dell'alba. La sera prima ho preparato uno zainetto equivalente a quello ufficiale della corsa: già, perché quando fai un trail da 100 km non è che nello zaino puoi mettere quello che ti pare.

Devi rispettare un regolamento di sicurezza che comprende un certo tipo e numero di vestiti (maglia tecnica a maniche lunghe, giacca antivento, giacca impermeabile...), coperta termica, riserva d'acqua minima, benda elastica per fasciature, pantaloni antivento impermeabili... Il risultato è uno zainetto appena sotto i 5 kg di peso. Mica poco.

Eppure, la sicurezza è la cosa più importante. Nei 46 km di corsa di sabato, ho sperimentato l'importanza del vestirsi a cipolla: uno strato aderente sulla pelle (maglietta tecnica in tessuto elasticizzato), una copertura antivento per il torace e le braccia (ottimo il tessuto WindStopper di Gore) e un "guscio" impermeabile e traspirante. Alla partenza da Bolzano c'erano 14 gradi (lo so, è una pazza estate). Non pioveva e la maglietta era sufficiente. La salita per i primi 1000 metri non ha creato problemi di temperatura: una regola empirica dice "in salita non soffri il freddo". Ed è abbastanza vero, in condizioni meteo normali. Arrivato a Collalbo, il tempo si è messo al peggio. Ha iniziato a piovere. A questo punto, dovendo salire ancora, si può mettere sulla pelle direttamente il guscio impermeabile. L'ho fatto. Giunto in vetta al Renon, sono entrato nel rifugio: un the caldo e un pezzo di cioccolato erano quello che ci voleva. Ho tolto il guscio, l'ho fatto asciugare e ho indossato il gilet WindStopper prima di uscire. Poi ho rimesso sopra il guscio impermeabile. Tre strati, sì. Perché in discesa ci si raffredda.

Di nuovo a Collalbo, lo strato WindStopper non serviva più. Infilato nello zainetto e giù di corsa verso la città.

Ora è il momento di riposare bene. Stretching per le gambe, per la schiena e qualche tecnica di rilassamento per la mente.

Già, perché mentre si avvicinano le ore della partenza, ci si accorge di pensare un sacco. Troppo, forse. Avrò preparato tutto per bene? Mi sarò allenato come si deve? Le scarpe sono ok?

Pa...paaaaaaa-AAAAH! Sì, credo sia tutto a posto.

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